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Lasche del Po in carpione (stricc' in carpiòn)

 

Preparazione. Pulire bene gli "stricc'" togliendo loro le branchie, le altre appendici esterne e le interiora; lavateli in acqua corrente, asciugateli leggermente in una tela bianca e fateli friggere (senza infarinarli) con abbondante olio in un padellone di ferro. Scolateli con cura e lasciateli raffreddare su carta porosa, che assorba l'unto eccedente. Nel frattempo a parte preparate il soffritto con olio, una cipolla o alcuni cipollotti (bavaròn) tagliati fini e uno spicchio d'aglio a fettine. Quando la cipolla sarà imbiondita, unite l'acqua e l'aceto e portare ad ebollizione per cinque minuti. Quando tutto è ben amalgamato lasciate intiepidire. Disponete ora in una terrina di coccio gli stricc', spargendo fra uno strato e l'altro una manciata di prezzemolo e cipolla finemente tritati. Coprite con la salsina di cipolle tiepida e, se volete, guarnite con rotelline di limone.
Ingredienti. Lasche del Po, olio, aceto bianco di vino, acqua, cipolla, aglio, prezzemolo.
Territorio interessato alla produzione. Tutta la provincia di Piacenza.
Storia. Tipico piatto della cucina povera che racchiude la storia del Po e dei pescatori che catturavano le lasche lungo la sua riva. Gli stricc', o lasche (Chondrostoma genei), sono pesciolini del Po lunghi pochi centimetri che vivono nelle anse del fiume e si nutrono del poco che c’è. Si pescano soprattutto in primavera e in estate. Oggi sono pressoché scomparsi, ma trovarli e proporli è un modo per ricordare. Cucinati secondo la ricetta riportata, vanno consumati almeno 24 ore dopo la preparazione.

Referenze bibliografiche
"400 ricette della cucina piacentina" Carmen Artocchini, ed. G. Molinari, 1977
V.Buonassisi "Breviario della cucina piacentina"
P. Fava, "Come si cucina nel piacentino" ed. TIPLECO 1967, pg.9

 

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